Quindi, fatemi capire: questi mettono insieme qualche container, in modo pure palesemente grossolano e raffazzonato, e la stampa italiana li esalta?
Per altro, malgrado le informazioni frammentarie, si tratta di un ospedale "da campo" che verrà gestito da "militari".
Quindi, ricapitoliamo: in una provincia cinese, quella di Hubei, che conta più di 57 milioni di abitanti (il 5% in MENO dell'Italia), per affrontare una epidemia c'è bisogno di costruire DUE ospedali da campo, per un totale di 2.000 posti letto.
Una situazione paragonabile a quella di un paese come l'Italia che dovesse scoprirsi incapace di trovare posto in ospedale allo 0,0033% della sua popolazione. In Italia sono disponibili circa 210.000 posti letto, per cui un incremento di 2.000 posti letto rappresenta meno dell'1%. Quindi la Cina non è in grado di gestire un aumento dell'1% nel numero dei ricoverati in ospedale. A me sembra che la notizia sia questa, oltre al fatto che "completare" un ospedale DA CAMPO in più di 10 giorni non è affatto un risultato apprezzabile. Anzi.
A me sembra che l'unica chiave di lettura sia questa: la sanità pubblica in Cina è gestita in modo talmente improvvisato e disorganizzato che un minimo aumento nel numero di persone da ricoverare rende necessario "costruire" in fretta e furia una struttura ospedaliera "da campo" da far gestire ai militari. Un'ammissione clamorosa di un livello talmente arretrato della pubblica amministrazione da lasciare senza parole, soprattutto se messa in relazione alle oscene condizioni sanitarie dei mercati alimentari. Eppure nessun giornale sottolinea questo aspetto, facendo anzi quasi intendere che la costruzione di un "ospedale" da zero in un paio di settimane sia la dimostrazione delle capacità della Cina.
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