mercoledì 5 giugno 2019

Whirlpool e l'incapacità del ministro del lavoro di capire la realtà.

"Secondo l'azienda, la profittabilità del sito produttivo, nonostante gli investimenti che in questi anni sono di circa 70 milioni, resta sotto la media del gruppo e quindi non più sostenibile."

Chissà se il ministro del lavoro è in grado di analizzare questa affermazione e di capirne il significato.

Sono abbastanza sicuro del fatto che non sia in grado di farlo.

Altrimenti capirebbe che minacciare di chiedere la restituzione di 14, 15 o 16 milioni di contributi pubblici ad un'azienda che ha investito 70 milioni inutilmente sono una minaccia ridicola.

Perché il problema non è la VOLONTA' dell'azienda di rimanere o lasciare, ma il fatto che il SISTEMA ITALIA non è in grado di incentivare nessuna azienda a RIMANERE.

Il problema non sono gli incentivi che Whirpool ha ricevuto, ma la mancanza di infrastrutture, di leggi chiare, di procedure burocratiche snelle, di tasse ed imposte troppo alte.

Il problema è che Whirpool sarà felicissima di pagare qualsiasi cifra, pur di andar via.

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